St. Augustine, when he speaks of the great advantages of travelling, says that the world is a great book, and none study this book so much as a traveller. They that never stir from their home read only one page of this book1.
Come non essere d’accordo con questa pseudo-citazione? Ma che succede quando viaggiatore e libro si fondono assieme in un’unione perfetta?
Si crea allora un percorso di conoscenza, un percorso di arricchimento culturale e personale. E’ questo il viaggio che amo: alla ricerca del nostro passato attraverso l’esperienza calda ed emozionante dei palcoscenici nei quali la tragedia e la commedia umana sono stati rappresentati nel corso dei secoli. E quando di questi spettacoli abbiamo traccia letteraria si può fare veramente un salto indietro nel tempo, si può vivere per qualche momento la storia sulla propria pelle. E un brivido potente si insinua nell’animo.
ATENE
Il mio percorso non poteva che iniziare da qui. Atene è la Grecia e la Grecia è Atene, coi suoi pregi e difetti. O la si ama o la si odia.
Atana Potinija si legge su una tavoletta d’argilla rinvenuta a Cnosso e databile al XIV secolo a.C.2. Che sia “La Signora Atena” o “La Signora di Atene” la questione non cambia poi molto. Come comprovato dall’archeologia e dalla letteratura la città era sede di un fiorente regno miceneo.
Ricorda Omero nel secondo libro dell’Iliade3:
Della splendida Atene ecco gli eroi,
Popolo del magnanimo Erettèo
Cui l’alma terra partorì. Nudrillo
Ed in Atene il collocò Minerva
Alla santa ombra de’ suoi pingui altari,
Ove l’attica gente a statuȉto
Giro di soli con agnelli e tauri
Placa la Diva…
La sera, dopo cena, mi piace passeggiare attorno all’Acropoli. Giunto sul suo lato occidentale faccio tappa fissa su un roccione immerso nel verde poco distante da essa. La sua superficie levigata dal tempo rende difficile la salita, ma ne vale davvero la pena. E’ l’Areopago, dove si riunivano i magistrati chiamati arconti.
In epoca classica divenne essenzialmente il tribunale per i delitti di sangue. Secondo il mito fu Atena stessa a crearlo in occasione del processo contro Oreste, figlio di Agamennone:
“Popolo di Atene, accogliete il mio decreto,
voi che per primi decidete di un processo di sangue.
Per tutto il tempo venturo, anno per anno, la gente di
Egeo godrà di questo tribunale e dei suoi giudici.
Questo poggio sullo spiazzo dove piantarono il campo
le Amazzoni in armi, al tempo che, ostili a Teseo,
calarono qui e contro l’acropoli alzarono,
irta di torri, un’acropoli nuova,
e immolarono ad Ares…
…E’ un tribunale che la corruzione non sfiora,
venerando, ferreo dentro, vedetta sempre all’erta
su una città quieta: così io lo fondo”4.
Il cuore sembra rallentare e nell’animo si diffonde una sensazione a metà tra l’essere in pace col mondo e una dolce malinconia. E’ uno dei miei luoghi preferiti al mondo.
Ben illuminati, monumenti quali l’Acropoli o la sottostante Agorà diventano ancora più suggestivi. La vista spazia in lontananza ad abbracciare gran parte dell’enorme città di Atene, che splendente di mille luci, offre di sé uno spettacolo grandioso.
GLA
Fuori dai circuiti turistici si trova l’enorme cittadella micenea di Gla in Beozia, databile al XIII secolo a.C.. Era un’isola nell’ampio lago Copaide, che venne poi completamente drenato per sfruttarne il bacino a scopi agricoli. Non era la capitale di un regno miceneo, ma più probabilmente un centro economico subordinato a Tebe o Orchomenos.
- Feltam 1799, IV.
- Burkert 2003, p. 283.
- Omero, Iliade, traduzione di Vincenzo Monti, vv. 721-729.
- Eschilo, Eumenidi, traduzione di Ezio Savino, vv. 681-706.
BIBLIOGRAFIA
W. Burkert, La religione Greca, Milano, 2003.
J. Feltam, The English Enchiridion, London, 1799.
http://glas-excavations.org/about.html.
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