MIEZA
Più a Nord c’è il sito dell’antica Mieza, sconosciuto ai più, ma degno invece di grande attenzione.
Un teatro ed alcune sepolture macedoni dagli splendidi affreschi sono senza dubbio interessanti, ma qui si trova un luogo tra i più suggestivi di tutto il mio percorso. Una vera chicca.
Le fonti letterarie ci permettono di identificarlo con certezza:
Filippo… ,siccome non si fidava molto dei maestri di musica e delle varie scienze che erano stati preposti alla sua (ossia di Alessandro Magno) formazione,… fece venire il più celebrato e abile filosofo, Aristotele…
Come luogo ove compiere gli studi assegnò il Ninfeo di Mieza, ove sino a oggi indicano il seggio marmoreo e gli ombrosi viali ove passeggiava Aristotele.1
Dunque proprio qui Aristotele tra il 343 e il 341 a.C. completò e definì l’educazione dell’adolescente Alessandro e probabilmente anche di alcuni altri nobili macedoni suoi coetanei, tra i quali quasi certamente Efestione2, omnium amicorum carissimus.3 Senza dubbio questo periodo ebbe una notevole influenza sulle imprese compiute in seguito dal giovane re.
Quanto ad Aristotele, dapprima lo ammirava e amava non meno di suo padre (così diceva egli stesso), perché il padre gli aveva dato la vita, ma il filosofo gli aveva insegnato a vivere bene;…4
Ci informa poi Plinio il vecchio:
Anche le gocce che stillano s’induriscono in pietra nelle grotte, perciò a forma di conchiglia, infatti a Mieza in Macedonia anche quelle pendenti sulle volte stesse…5
L’identificazione diventa ancora più sicura. E’ evidente che entrambi passi si riferiscono alla “Scuola di Aristotele”.
L’ambientazione è ben diversa da quella che viene mostrata in una delle scene iniziali del film “Alexander” di Oliver Stone del 2004. Il paesaggio è tutt’altro che spoglio e secco, quantomai lontano da quello greco presente nell’immaginario collettivo. Qui invece l’abbondanza d’acqua, che scorre gorgogliante in piccoli ruscelli o ristagna placida in una serie di pozze, da vita a una vegetazione lussureggiante, a un luogo ideale per il culto delle ninfe. Queste sono infatti divinità minori della natura, che spesso abitano in grotte e si distinguono in base all’ambiente al quale sono legate: fonti e corsi d’acqua, boschi, monti, persino specifici alberi come querce o frassini e anche il mare. A parte quest’ultimo gli elementi ci sono davvero tutti e i giochi di luce contribuiscono a creare l’atmosfera fatata, quasi mistica, che il visitatore può e poteva respirare a pieni polmoni.
Alla vera e propria scuola si accede percorrendo una leggera salita. Si arriva ad uno spiazzo rettangolare racchiuso su tre lati da pareti di roccia rese pressoché verticali dal duro lavoro dell’uomo. Disposto ai piedi di queste è ben visibile un podio in pietra, che le testimonianze archeologiche e una serie di buchi nella roccia hanno permesso di interpretare come base di un portico con colonnato ionico databile attorno al 350 a.C.. Proprio qui probabilmente, al riparo dal torrido sole estivo e dalle abbondanti precipitazioni della stagione invernale, i giovani rampolli dell’aristocrazia macedone venivano istruiti dal grande filosofo Aristotele. Molto interessanti sono anche tre piccole grotte naturali che forse fungevano da alloggio per gli studenti e un’altra più grande poco distante.
E’ emozionante pensare che proprio in questo luogo venne forgiato l’uomo che con la propria intrepida incoscienza e la propria geniale follia avrebbe a sua volta forgiato il destino del mondo conosciuto per i secoli a venire.
EDESSA
Importante città macedone di antichissima origine, deriverebbe il proprio nome greco dalla presenza di acqua in grande quantità. Si ritiene infatti che significhi “torre” o “città in mezzo alle acque”.
Una delle attrazioni maggiori è infatti il parco delle cascate, nel quale, immerse nel verde, se ne possono ammirare ben sette per un salto complessivo di oltre 70 m. Quella principale, chiamata Karanos dal nome del capostipite mitologico della dinastia Argeade, è davvero impressionante e può essere persino osservata da dietro.
L’insediamento umano ebbe origine in epoca preistorica sul colle naturalmente difeso dove è oggi la città moderna. Ebbe grande sviluppo tra il IV secolo a.C. e il VI d.C., quando si estese anche nella zona bassa e fu racchiuso entro mura possenti. La maggior parte delle testimonianze archeologiche visibili sono nella parte inferiore, presso la quale passava la Via Egnatia, l’importante asse viario romano che metteva in comunicazione Durazzo e Bisanzio/Costantinopoli, determinando la fioritura della stessa Edessa.
Proprio su questa strada avvenne il fattaccio: un uomo proveniente dalla Dalmazia assieme al proprio maiale amico di tutti per assistere a delle festività sacre in Macedonia vide il proprio animale travolto e ucciso dalle ruote di un carro. Decise pertanto di ricordarlo dedicandogli una stele funeraria.6 Commovente. Quando si dice amore per gli animali…7
- Plutarco, Vita di Alessandro, traduzione di Domenico Magnino, 7, 1-4.
- Heckel 1992, p. 55.
- Curzio Rufo, Storie di Alessandro Magno, III, 12, 16.
- Plutarco, Vita di Alessandro, traduzione di Domenico Magnino, 8, 4.
- Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, XXXI, 30.
- http://epigraphy.packhum.org/text/152708.
- Questa è l’interpretazione più romantica e che preferisco da un punto di vista personale. Ce ne comunque sono anche altre.
BIBLIOGRAFIA
http://www.edessacity.gr/tourism/.
W. Heckel, The marshal’s of Alexander empire, London/New York, 1992.
K. Rhomiopoulou, Lefkadia. Ancient Mieza, Athens, 2000.
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