Epigrafe curiosa 3

L’ANTICO VISTO CON OCCHI DIFFERENTI: LE PIRAMIDI DI GIZA

L’antico ha sempre suscitato emozioni, riflessioni, curiosità, stupore.
Uno dei siti archeologici più famosi al mondo, e tale già nel V secolo a.C., è sicuramente la piana di Giza in Egitto con le sue tre piramidi della IV dinastia (Cheope, Chefren e Micerino). Erodoto di Alicarnasso raccolse nelle sue Storie le informazioni storiche sui tre monumenti che potè apprendere dai sacerdoti locali:

(Cheope) comandò che tutti gli Egizi lavorassero per lui… Ma per costruire questa piramide impiegò 20 anni. Ogni suo lato, dato che è quadrangolare, misura otto iugeri e pari è l’altezza…
Mancandogli il denaro ordinò alla figlia di recarsi in un bordello… e di richiedere in dono a ciascuno che andava da lei una pietra idonea all’opera… Ereditò il regno suo fratello Chefren e… costruì anche una piramide…Anch’egli (Micerino) lasciò una piramide, molto più piccola di quella del padre1

Ricerca storico-erudita non esente da elementi fantasiosi, quale si ritrova anche in altri autori come ad esempio Strabone2 o Plinio il Vecchio3. Eredi moderni di questi autori furono i savants al seguito della spedizione napoleonica in Egitto tra il 1798 e il 1801 e gli sforzi dei quali si concretizzarono nella famosa Description de l’Égypte, pubblicata nella sua prima edizione tra il 1809 e il 1822 in ben 23 volumi.

Kheops-apotheme-description

Imm. 1: la piramide di Cheope. Description de l’Égypte, vol. V, 1810, tav. 8. Da: https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Description_de_l’Egypte#/media/File:Kheops-apotheme-description.jpg.

Proprio con Napoleone le piramidi fecero da sfondo alla battaglia del 21 luglio 1798 che da esse prese il nome: “battaglia delle piramidi”. Prima di scontrarsi contro le truppe mamelucche, il futuro imperatore pronunciò un discorso del quale è divenuta celebre una frase:

Soldati, ricordatevi che dall’alto di queste piramidi quaranta secoli vi guardano.4

L’antico è usato come artificio retorico per spronare gli uomini al combattimento.

L’antico è anche fonte di stupore e proprio la piramide di Cheope fu considerata una delle 7 meraviglie del mondo:

Ho posto gli occhi sulle grandi mura
di Babilonia antica, su cui resta
una strada per carri, e sulla statua
di Zeus presso l’Alfeo, ed i giardini
pensili, ed il Colosso del dio Sole,
e il gran lavoro dell’alte piramidi
e di Mausolo la gran tomba; ma
quando io vidi la casa d’Artemide
che sormonta le nubi, perser tutte
codeste meraviglie il lor splendore
e allora dissi: “Invero, mai il Sole
vide una grandezza così ampia.5

La visione dell’antico può dunque dare adito a ricerche erudite, divenire uno strumento di stimolo e generare meraviglia nel fortunato osservatore, ma anche produrre riflessioni profonde e dolci, la malinconia derivante dal non poter condividere quel momento di estasi con una persona cara, l’interrogarsi sul senso profondo della natura umana…

Vidi pyramidas sine te, dulcissime frater,
Vidi le piramidi senza di te, carissimo fratello,
et tibi quod potui, lacrimas hic maesta profudi
e qui mesta per te versai lacrime copiose: null’altro potevo.
et nostri memorem luctus hanc sculpo querelam.
E qui incido un lamento in memoria del nostro lutto,
Sic nomen Decimi Gentiani pyramide alta
affinché sull’alta piramide il nome di Decimo Genziano
pontificis comitisque tuis, Traiane, triumphis,
pontefice e compagno, Traiano, dei tuoi trionfi,
lustra[que] sex intra censoris consulis exst[et.
censore e console entro i sei lustri (30 anni) risalti.

Una nobildonna romana, in visita in Egitto probabilmente assieme all’imperatore Adriano, incise sulla grande piramide di Giza questo epigramma, oggi scomparso, in memoria del fratello defunto, che era stato un importante uomo politico fin dall’epoca delle campagne daciche.6

  1. Erodoto, Storie, II, 124-134.
  2. Strabone, Geografia, XVII, 1, 33-34.
  3. Plinio, Naturalis Historia, XXXVI, 75-82.
  4. Fumagalli 1921, p. 417, 1242.
  5. Antipatro di Sidone, Antologia Palatina, IX, 58 (ca 140 a.C.).
  6. Hemelrijk 1999, p. 335.

BIBLIOGRAFIA
CIL III, 21 e 6625.
AAVV, Description de l’Égypte, 23 voll., Paris, 1809-1822.
E. A. Hemelrijk, Matrona Docta: Educated Women in the Roman Élite from Cornelia to Julia Domna, London and New York, 1999.
G. Fumagalli, Chi l’ha detto?, Milano, 1921.

 

Share
This entry was posted in Mondo Romano and tagged , , , , . Bookmark the permalink.