Oggi ho dato per caso uno sguardo a un’asta nostrana e quello che ho visto non mi è piaciuto per nulla… ma proprio per nulla!
Come al solito parlerò delle monete delle quali sono, non certo esperto, ma maggiormente a conoscenza.
Come considerazioni di carattere generale posso dire che manca completamente la descrizione delle due facce della moneta e per le greche è usato perlopiù come riferimento bibliografico l’antiquato e genericissimo testo di David Sear (Greek Coins and their Values, 2 volumi del 1978-9), adatto forse per collezionisti alle prime armi, ma certamente non per un numismatico professionista.
Il primo esemplare di cui voglio parlare è una delle mie monete preferite: un Patrasso… ah no un Patraos o quantomeno Patrao, se proprio vogliamo italianizzarne il nome.
Nella eufemisticamente laconica descrizione troviamo infatti indicato “PATRASSO- GRECIA DEL NORD”. Si tratta invece di Patrao, re di Peonia, che corrispondendo circa all’attuale Repubblica di Macedonia è abbastanza distante dalla greca Patrasso, come si può vedere nella sottostante cartina.
Nell’esemplare numero 2 troviamo il nome del re di Macedonia Antigono Gonata, storpiato in “Antigone Gonatas”, probabilmente, penso io, per influenza della figlia di Edipo di nome Antigone, certamente più nota del primo a livello di cultura generale.
Ma la chicca è il terzo esemplare: uno “splendido”… statere della Locride Opuntia.
Diamo un’occhio a come dovrebbe essere una moneta autentica di questa tipologia e a una falsa.
Bene! Anzi male… la moneta in asta non c’entra nulla con le monete autentiche vendute normalmente in asta ed è persino molto, ma molto più brutta del falso: Aiace sembra un bambino grassoccio semi-deforme, mentre la ninfa al dritto non ha niente della bellezza classica che si può vedere in figura 5.
Il titolare di questo studio numismatico è un perito NIP e come tale dovrebbe aderire allo statuto NIP, che all’articolo 1.4.e recita:
L’Associazione si propone di: incoraggiare lo studio scientifico, diffondere la numismatica e combattere le falsificazioni, nonché definire l’obbligo per i Soci di procedere all’aggiornamento permanente. A tal fine disciplina le modalità dell’aggiornamento e gli strumenti di verifica idonei ad accertare l’effettivo adempimento di tale obbligo.
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